lunedì 16 aprile 2012

#occupylaquila di @AlbStornelli


Parlare de L'Aquila è un gioco di sottili equilibri, dove si resta facilmente sospesi tra voglia e rassegnazione, prospettive e passato, speranza e disillusione. Ricostruire vuol dire anche questo, oggi a L'Aquila. Vuol dire superare la stanchezza che si nota in alcuni volti, in alcune frasi, e trovare stimoli, idee, progetti. Voglia. #occupylaquila di oggi è stato questo.

L'evento/BarCamp promosso da Wired e 6aprile.it ha provato a dare una struttura per il diffondersi delle idee. Ed ha fatto centro (IMHO).

Già dall'inizio, con il primo intervento di Eleonora Bove che parla di incubatori di imprese e distretti creativi, della misurazione della creatività di una zona, capisci che c'è un'aria frizzante.
E la conferma viene ascoltando le idee dei ragazzi delle associazioni Policentrica, Facenews, 67100 simbolo di una ritrovata partecipazione sociale, di un economia della conoscenza pronta a partire anche a L'Aquila, di una ritrovata vitalità.
Oppure la simpatia dei ragazzi di VIVIAMOLAq che hanno presentato la loro attività di architettura partecipata e di rivalutazione degli spazi sociali nei moduli abitativi provvisori tramite un breve video spot.
Hanno intervistato alcuni anziani dei 21 MAP presenti attorno a L'Aquila, ed il risultato è un video tutto da ridere.
C'erano perfino due ragazzi della scuola del Design del Politecnico di Milano, Giovanni Colombara e Sebastiano Coppo, con una rivalutazione della scuola De Amicis che strizza un occhio alla modernità. Simbolo di una visione di città che non è più ricostruzione fotocopia, ma progettazione creativa.

Per un attimo ho avuto la sensazione che fossero tutte dentro quel tendone di Piazza Duomo, le idee, e che aspettavano soltanto di uscire.

Ancor più quando il prof. Villante, ricercatore dell'ENEA, ha illustrato un progetto di Smart Ring veramente accattivante secondo il quale, ad esempio, si potrà tarare l'illuminazione urbana a seconda dei volumi di traffico, senza impattare sulla luminosità e arrivando a raggiungere risparmi del 40%. Oltre che utilizzare gli impianti elettrici per la diffusione di dati. Ed ho visto qualche idea camminare, prendere forza, sapendo che il Comune sta già facendo i lavori di adeguamento della linea elettrica, rendendo ragionevole la possibilità di partire entro il prossimo anno.

#occupylaquila è stata una botta di vita. Vedremo cosa diventeranno queste idee. Domani. Per il momento avrò di che sperare per una L'Aquila migliore, un pezzo alla volta.

Per chi vuole sapere di più sui progetti citati e su quelli non citati c'è la cronaca della giornata ad opera di Wired e la raccolta dei migliori interventi sullo Storify

Alberto è un amico, forse anche di più. A L'Aquila abbiamo passato un solo anno insieme, nella casa di Costa Masciarelli della quale non so bene cosa sia rimasto; ma tanto è bastato per ritrovarci ancora, a distanza di qualche anno, accomunati da tante passioni. Lo ringrazio per questo racconto perchè oggi avrei voluto esserci anche io.
Alberto lo trovate su Twitter e su Facebook.

Nessun commento: